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Immagine del redattoreClinica Veterinaria Cavaria

IPB – Iperplasia Prostatica Benigna, cos’è?



La prostata è un organo sessuale accessorio presente in soggetti maschi che “abbraccia” l’uretra e il collo della vescica e ha il compito di produrre un liquido in grado di trasportare e mantenere vitali gli spermatozoi. La funzionalità di tale organo è garantita dagli ormoni sessuali prodotti a livello testicolare.


Nei cani non castrati la prostata si sviluppa e cresce sotto l’influenza degli androgeni per tutta la vita e può andare incontro a patologie di gravità variabile.

Una delle patologie di più frequente riscontro è l’Iperplasia Prostatica Benigna (IPB), una condizione patologica tipica dei cani non castrati, che si manifesta a partire solitamente dai 5 anni, con una certa predisposizione per i cani di grossa taglia (Pastore Tedesco, Dobermann, Labrador Retriever).


Si ritiene che circa l’80% dei cani maschi interi sopra i 5 anni abbiamo un qualche grado di IPB, valore che sale al 95% in soggetti sopra i 9 anni.


A seguito dell’azione di diversi ormoni (primariamente il diidrotestosterone) nel corso degli anni la ghiandola prostatica aumenta di volume e può essere predisposta allo sviluppo di cisti (ovvero cavità contenenti liquido, che si formano per occlusione di alcuni dotti prostatici), infezioni e ascessi.


Come me ne accorgo?

Il sintomo clinico principale che porta il proprietario a contattare il Medico Veterinario per una visita è l’insorgenza di scolo ematico dalla punta del pene, con frequente leccamento dello stesso, o più tipicamente presenza di tracce ematiche all’inizio della minzione.


Altro sintomo può essere la costipazione e tenesmo (difficoltà alla defecazione) dovuta alla compressione del colon da parte della prostata aumentata di volume che porta talvolta alla emissione di feci dall’aspetto schiacciato o “nastriforme”.


Cosa fare?

Una visita clinica completa con palpazione transrettale e l’ecografia addominale sono i principali strumenti diagnostici che permettono di valutare l’aumento di volume della ghiandola e la presenza di eventuali lesioni cistiche.


La prostata appare ecograficamente aumentata di volume, generalmente in maniera simmetrica e non dolente.

Anche l’esecuzione di radiogrammi addominali può essere di aiuto nella diagnosi, così come l’esame delle urine e del liquido seminale a completamento del quadro.


Esiste un test per diagnosticare precocemente la IPB?

Possiamo avvalerci di una proteina, La CPSE (Esterasi Prostatica Specifica Canina), normalmente prodotta dalla prostata sotto controllo degli ormoni sessuali la cui concentrazione nel sangue tende ad aumentare in caso di iperplasia delle cellule prostatiche.


E’ utilizzato da anni come un indicatore specifico per diagnosticare precocemente la IPB.

Il dosaggio ematico di CPSE non si sostituisce però agli altri accertamenti ma permette, soprattutto in cani sopra i 5 anni e in particolar modo nei riproduttori di individuare la IPB prima di avere evidenze ecografiche o sintomi clinici.


C’è una terapia?

Casi lievi di IPB e con sintomi clinici blandi richiedono terapie di supporto per i sintomi in atto, mentre condizioni patologiche importanti possono portare a terapie che hanno come scopo quello di ridurre il volume prostatico, risolvendo i sintomi concomitanti.


E’ possibile infatti impostare una terapia medica a base di sostanze anti-androgeniche, o in alternativa, procedere con una terapia chirurgica risolutiva che consiste nella castrazione del paziente con conseguente involuzione della ghiandola prostatica per la mancanza dello stimolo ormonale.


In caso di presenza di cisti prostatiche di grosse dimensioni, è consigliato inoltre il loro drenaggio, ovvero svuotamento.


Nei casi più gravi si può arrivare infine ad eseguire specifici interventi chirurgici direttamente sulla prostata e sulle cisti.


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