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Immagine del redattoreClinica Veterinaria Cavaria

COSA FARE SE IL CANE/GATTO HA PRURITO?

Prima di rispondere a questa domanda è doveroso fare un passo indietro.


Tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita un animale grattarsi ma siete sicuri di saper riconoscere il prurito in ogni sua manifestazione?


Il prurito, per definizione, è una sensazione spiacevole che provoca il desiderio di grattarsi.

Nel cane questo sintomo è quasi sempre facilmente riconoscibile: episodi più o meno prolungati di grattamento ma anche di leccamento, strofinamento e mordicchiamento di diverse parti del corpo sono ascrivibili a prurito.

Nel gatto, oltre alle manifestazioni tipiche del prurito nel cane, si ha l'overgrooming (eccessivo leccamento) che spesso è erroneamente interpretato come “eccessiva pulizia” e non come sintomo di prurito.


Bene, adesso che sappiamo come riconoscere il prurito, quale è la causa?

Una gran parte degli animali con prurito associato o meno ad alterazioni cutanee (orecchie incluse!) ha sottostante una malattia allergica e su questa adesso ci focalizzeremo.



Gli animali “allergici” mostrano una anomala risposta a “stimoli” esterni solitamente innocui quali:

  • morso di pulce (o altro insetto),

  • cibo,

  • allergeni ambientali (acari, pollini …)

Il cane/gatto manifesta prurito (in una o più “forme”), dermatite, papule, croste, cute di colore alterato (arrossata nelle fasi più acute, nerastra nelle fasi croniche), cattivo odore, perdita di pelo, dolore auricolare anche molto intenso ...Tali sintomi possono essere presenti con una certa stagionalità o tutto l'anno.


Quindi riconosciuti i sintomi basta un test e abbiamo la diagnosi?

Proprio come in Medicina Umana la questione è un pochino più complessa, ma affrontabile con l'aiuto del Medico Veterinario.



Deve per prima cosa essere raccolta un'anamnesi completa per:

  • conoscere bene il paziente (cosa mangia, dove dorme, profilassi)

  • “conoscere” bene il prurito (presente tutto l'anno, solo in alcuni mesi, localizzazione)

  • conoscere la risposta ad eventuali precedenti terapie.

Dopo questa lunga raccolta di dati e una attenta visita clinica per indagare il prurito su base allergica è importante effettuare un iter diagnostico in 3 step:

  • impostare corretta profilassi per pulci e altri insetti (anche agli animali conviventi) e nel contempo trattare eventuali infezioni batteriche, micotiche e parassitarie evidenziate durante la visita clinica

  • eseguire, in caso di mancata risoluzione del prurito e sintomi/alterazioni annessi, una dieta ad eliminazione (con alimento selezionato con l'aiuto del Medico Veterinario) seguita da una dieta di rievocazione con reintroduzione graduale di altri cibi

  • solo a questo punto, dopo aver escluso o valutato quanto le altre cause di prurito influenzino

la sintomatologia (ebbene sì, i nostri animali possono essere allergici contemporaneamente a più cose), si può emettere diagnosi di “allergia ambientale”


In quanto tempo il problema si risolve?

L'iter diagnostico è spesso lungo e a tratti indaginoso ma fondamentale per giungere ad una diagnosi e attuare corrette terapie.


La patologia pruriginosa su base allergica è una condizione cronica (con la quale il vostro animale dovrà convivere per tutta la vita) e per dare una buona qualità di vita al vostro animale (non sottovalutate mai quanto possa essere “invalidante” il prurito) è fondamentale una stretta collaborazione tra proprietario, paziente e veterinario.


Non preoccupatevi, ad oggi abbiamo numerose opzioni terapeutiche.


Non esiste terapia che vada bene per tutti e non esiste una cura miracolosa, esiste però consapevolezza del problema e un mirato lavoro fianco a fianco veterinario-proprietario per mettere a punto la miglior strategia difensiva e terapeutica.


Se pensi che il tuo cane/gatto abbia sintomi riferibili ad una patologia allergica non esitare a contattarci!





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