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Immagine del redattoreClinica Veterinaria Cavaria

OTITE … NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI ORECCHIE!

Scuotimento continuo della testa e delle orecchie, grattamento, rossore e gonfiore dei padiglioni auricolari, cerume abbondante e talvolta maleodorante …. Tutti segni clinici che indicano la presenza di una otite!


L’otite è una malattia che colpisce il condotto auricolare (otite esterna) o la parte più interna dell’orecchio (otite media e otite interna), può colpire una o entrambe le orecchie ed è di più frequente riscontro nel cane.


Nella maggior parte dei casi la causa dell’otite è multifattoriale, riconosciamo infatti fattori predisponenti, cause primarie e secondarie, fattori perpetuanti. La mancata identificazione di tutti i fattori in gioco, purtroppo, comporta il fallimento terapeutico o la recidiva.


È importante non sottovalutare le otiti perché:

  1. spesse volte sono un campanello di allarme di altre patologie (dermatite atopica, reazione avversa agli alimenti, patologie su base ormonale…)

  2. solo la corretta identificazione dei patogeni mediante analisi microscopica del cerume (batteri e/o lieviti) può permettere di impostare una corretta terapia

  3. l’uso spesso ripetuto di automedicazioni o di terapie prescritte per precedenti episodi crea farmacoresistenza (arrivando talora a non avere a disposizione antibatterici efficaci)

  4. possono essere estremamente dolorose e invalidanti (nei casi più estremi può essere necessario intervenire chirurgicamente per dare sollievo all’animale)

Quindi nel caso il tuo animale presenti segni di fastidio o dolore auricolare rivolgiti quanto prima al tuo Medico Veterinario.


Per capire meglio la difficoltà nel trattamento e risoluzione a lungo termine delle otiti vediamo quali fattori influenzano questo problema.





FATTORI PREDISPONENTI:


Aumentano il rischio di sviluppare una otite (ma da soli non sono in grado di scatenarla!)

Si tratta principalmente di:

  • conformazione dell’orecchio spesso legata a razza (orecchie pendule, presenza di abbondante pelo nei condotti auricolari come nel barboncino, stenosi dei condotti come nello Shar pei, eccessivo sviluppo ghiandole ceruminose come nel Cocker spaniel),

  • eccessiva umidità (bagni frequenti, scorretta pulizia),

  • ostruzioni del condotto (polipi e tumori),

  • malattie sistemiche.


FATTORI SCATENANTI:


Sono i fattori realmente responsabili della otite.

  • Dermatiti allergiche: scatenate per lo più da allergeni ambientali o alimentari (ma anche da dermatite allergica al morso di pulci o dermatite da contatto con prodotti topici), l’otite può essere l’unico segno clinico e può colpire una o entrambe le orecchie.

  • Ectoparassiti (acari) quali Otodectes cynotis e più raramente Demodex

  • Presenza di corpi estranei spesso di origine vegetale

  • Patologie endocrine ipotiroidismo, sindrome da femminilizzazione

  • Patologie cutanee con coinvolgimento auricolare: disturbi della cheratinizzazione, piodermite, periauricolari, patologie cutanee su base autoimmune, neoplasie.


FATTORI SECONDARI:


Contribuiscono allo sviluppo di otite in un orecchio che presenta già anomalie.


Nel condotto uditivo sono presenti normalmente batteri e funghi in piccole quantità che, in caso di

infiammazione, possono aumentare di numero o “lasciar spazio” a batteri patogeni.

Tali agenti vanno ricercati mediante esame microscopico del cerume prelevato da entrambe le orecchie (ogni orecchio è un mondo a sè).


In presenza di cocchi (soprattutto se in prima presentazione) si instaura una terapia antibiotica topica (applicazioni di prodotti medicati/lavaggi all’interno del canale auricolare).

In presenza di bastoncelli o in caso di subitanea ricaduta dell’otite si procede con un prelievo di cerume da sottoporre ad esame batteriologico e antibiogramma al fine di evidenziare i batteri presenti e l’antibiotico maggiormente efficace (ricordando che, purtroppo, l’efficacia in vitro e in vivo di una molecola antibiotica non è completamente sovrapponibile).


FATTORI PERPETUANTI:


Non sono responsabili della comparsa di una otite ma la fanno persistere.


Vanno trattati perché altrimenti impediscono la guarigione.

  • Infiammazione cronica con iperplasia, stenosi, fibrosi (fino alla calcificazione irreversibile) del canale uditivo

  • Alterazioni del funzionamento del condotto uditivo esterno (edema, essudato, aumento produzione ghiandolare)

  • Coinvolgimento dell’orecchio medio: presente nel 50% dei casi di otite cronica. I batteri possono differire da quelli presenti nell’orecchio esterno e i prodotti otologici non giungono all'orecchio medio.

Proprio per tutta questa complessità di cause e concause anche il trattamento deve essere il più mirato possibile e non fermarsi al semplice controllo dell'infezione. Se la causa scatenante non viene trovata le ricadute sono molto frequenti.


La pulizia dell'orecchio è uno step fondamentale, fatta a casa o eseguita, nei casi più gravi, in anestesia dal Medico Veterinario è il caposaldo della terapia perché consente la rimozione di residui, cerume e pus, asportazione del biofilm, campionamento dalla bolla timpanica.


Il trattamento locale è quello maggiormente efficace quando siamo di fronte ad una otite esterna. La scelta si basa su quanto visualizzato alla citologia auricolare e sull’esito di esame batteriologico (quando effettuato).


Il trattamento sistemico (terapia per bocca) è da effettuarsi quando non è possibile eseguire un trattamento topico o si ha coinvolgimento orecchio medio.


Da non sottovalutare in ultimo l'estremo dolore causato dalle otiti più gravi e che presentano spesso una imponente stenosi dei condotti. In questi casi non è possibile eseguire alcun tipo di pulizia o trattamento locale e diviene fondamentale l'uso di corticosteroidi sotto stretto controllo veterinario per ridurre dolore, edema, gonfiore e stenosi dei condotti.


Se il tuo animale soffre di otite rivolgiti al veterinario, intraprendi l'iter per capire la causa sottostante e sottoponi il tuo animale a controlli periodici.


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