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Immagine del redattoreClinica Veterinaria Cavaria

I VACCINI NEL GATTO

Così come i cani anche per i nostri amici felini sono consigliate specifiche vaccinazioni.

Le vaccinazioni sono nei confronti di patologie ad alta diffusione e/o alta mortalità e hanno lo scopo di “insegnare” al sistema immunitario a difendersi nei confronti di determinati patogeni.


Ogni gatto a seconda di età, stile di vita ed eventuali patologie concomitanti avrà un protocollo vaccinale studiato ad hoc e, in questa scelta, ci vengono in aiuto specifiche linee guida internazionali (Linee Guida per la Vaccinazione del Cane e del Gatto stilate da Vaccination Guidelines Group della World Small Animal Veterinary Association, 2016).


Le informazioni qui di seguito si rifanno ad un “protocollo vaccinale standard”, sono puramente indicative e possono subire variazioni in base a specifici rischi geografici e di esposizione, allo stile di vita e al rapporto rischio/beneficio valutato per ogni singolo animale dal Medico Veterinario durante la visita clinica.


Iniziamo con il dire che i vaccini vengono convenzionalmente suddivisi in:

  • vaccini CORE che riguardano patologie per le quali è consigliato vaccinare tutti i gatti indipendentemente da età e stile di vita

  • vaccini NON CORE che riguardano vaccinazioni consigliate solo in determinati soggetti con rischio specifico

Il protocollo vaccinale ha inizio in gattini di 8 settimane di età con richiami da effettuare ogni 3-4 settimane fino al compimento delle 16 settimane.


A questi primi vaccini farà seguito un richiamo all’anno di età (fine protocollo vaccinale del gattino). Dal secondo anno di vita in poi le vaccinazioni verranno effettuate con cadenza diversa a seconda del rischio di esposizione e della durata dell’immunità.



Iniziamo a vedere assieme i vaccini CORE

I tre VACCINI CORE per cui si vaccina diffusamente in Italia sono:

  1. virus della panleucopenia felina (Feline Panleukopenia, FPV),

  2. herpesvirus felino tipo 1 (Feline Herpesvirus-1, FHV-1) e

  3. calicivirus (Feline Calicivirus, FCV).

Di seguito riportiamo una breve descrizione della malattia, della protezione vaccinale e della sua durata.


Panleucopenia felina: malattia contraddistinta da inziale vomito (2-7 giorni dopo il contagio) a cui da seguito febbre e talvolta diarrea.

Rapidamente si sviluppa disidratazione che può portare, grazie anche all’abbassamento improvviso delle difese immunitarie, a sintomi estremamente gravi quali shock settico e coagulazione intravascolare disseminata giungendo talvolta alla morte.

Dopo il completamento della prima serie vaccinale a 16 settimane o più e il richiamo all’anno la vaccinazione può essere eseguita ogni 3 anni.

La presenza di anticorpi contro tale virus, indipendentemente dal titolo, in un gatto di più di 20 settimane attivamente immunizzato è indice di protezione.


Herpesvirus felino: virus che causa una forma acuta 2-6 giorni dopo l'infezione e che si risolve per lo più in un paio di settimane. La particolarità di tale virus è che si diffonde all'interno dell’organismo attraverso i nervi sensitivi per raggiungere il corpo del neurone (in particolare a livello del trigemino) dove va in “latenza” (resta nascosto senza dare sintomatologia). La maggior parte dei gatti infettati da herpesvirus rimane a vita portatore latente e diffonde periodicamente il virus in casi di stress.


La protezione vaccinale clinica completa perdura per poco tempo dopo la vaccinazione, e il grado di protezione diminuisce in modo progressivo. La persistenza di titoli anticorpali dopo la vaccinazione si è dimostrata di 3 anni ma il titolo anticorpale per FHV-1 non si correla bene con la protezione (a differenza di altri patogeni).

Dopo il completamento della prima serie vaccinale a 16 settimane o più e dopo la vaccinazione all’anno di età la rivaccinazione deve essere eseguita ogni 3 anni in gatti a basso rischio; tuttavia, i gatti ad alto rischio (es., quelli che vengono portati regolarmente in pensione) devono essere vaccinati più spesso.

Il virus riattivato può causare segni clinici in animali vaccinati; il virus può essere escreto e trasmesso ad animali suscettibili e causare malattia.


Calicivirus felino: virus in grado di causare sintomi orali e respiratori acuti, talvolta associato a gengivostomatite cronica. Il periodo di incubazione è di 2-10 giorni e la malattia si contraddistingue per la presenza di starnuti, scolo nasale e ulcere a carico di cavo orale e lingua. La malattia orale e respiratoria acuta colpisce per lo più gattini molto giovani, raramente i soggetti possono andare incontro ad una sindrome che prende il nome di “malattia da calicivirus felino sistemico virulento (VS-FCV)” ben più grave in soggetti adulti.


Dopo il completamento della prima serie vaccinale a 16 settimane o più e dopo la vaccinazione all’anno di età, si consiglia la rivaccinazione ogni 3 anni in gatti a basso rischio; i gatti ad alto rischio (es., quelli che vengono portati regolarmente in pensione) possono essere rivaccinati più spesso.


Vaccini NON CORE:

Leucemia felina: il vaccino contro il virus della leucemia felina (FeLV) è da effettuare solo in soggetti che hanno contatto con l’esterno in modo diretto (gatti outdoor) o indiretto (gatti che vivono in casa con gatti anche outdoor): Per conoscere meglio questa malattia vi rimandiamo al precedente BLOG di approfondimento.


Per quanto la prevalenza della malattia grazie ad una massiccia opera di vaccinazione sia notevolmente diminuita proprio a causa della sua gravità tale malattia non permette di abbassare mai la guardia. Qualsiasi gatto con uno stile di vita che prevede contatti con l’esterno (anche solo in qualità di convivente con un gatto che va all’esterno) dovrebbe ricevere la protezione vaccinale (2 dosi di vaccino somministrate a 3-4 settimane di distanza).


A seconda del tipo di vaccino utilizzato la durata dell’immunità vaccinale varia da 1 a 3 anni.


Viene considerato vaccino NON CORE anche quello della rabbia di cui abbiamo parlato lungamente in un precedente BLOG (“Quando e perché è necessaria la vaccinazione antirabbica?”)


Le vaccinazioni sono sempre un punto “critico”, vanno sempre attentamente ponderate dal Medico Veterinario sulla base di svariati fattori di rischio.

Esistono linee guida internazionali proprio per “guidare” il Medico Veterinario nella scelta migliore del protocollo vaccinale per la protezione del singolo (o del “gruppo” se avete più gatti presenti in casa).


Ricordiamo infine che:

  • esistono test su sangue per “quantificare” la produzione anticorpale al fine di valutare se l’immunità è ancora sufficiente consci del fatto che possono esistere animali che per quanto correttamente vaccinati non hanno sviluppato e non svilupperanno mai una buona risposta anticorpale,

  • i gatti indoor a cui è stata consigliata una vaccinazione ogni 3 anni visti i bassi rischi dovrebbero essere portati a visita con cadenza annuale indipendentemente dalla vaccinazione,

  • un cambio di vita del gatto (da indoor ad outdoor o viceversa) comporta sempre un adeguamento del protocollo vaccinale

  • l’età geriatrica non è un motivo sufficiente per non vaccinare il proprio animale








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