La gengivo-stomatite cronica felina è una patologia che colpisce frequentemente i gatti, caratterizzata dalla presenza di lesioni ulcerative del cavo orale spesso bilaterali, difficoltà alla masticazione con conseguente disfagia e dimagramento e un estremo dolore che riduce di molto la qualità di vita.
Per tale patologia non si evidenziano predisposizione di razza e sesso, sono colpiti invece prevalentemente soggetti adulti ma è possibile riscontrarla anche in gatti molto giovani.

Le cause di questa patologia non sono ancora del tutto note.
Si tratta di una patologia multifattoriale caratterizzato da un'alterazione del sistema immunitario associato spesso a fattori predisponenti quali concomitanti patologie virali e/o batteriche. Infatti frequentemente tale patologia si associa alla presenza di patogeni quali herpesvirus, calicivirus, virus della leucemia felina (FeLV), virus dell'immunodeficienza felina (FIV).
Quello che sembra certo è che i gatti colpiti presentino una sorta di ipersensibilità alla placca dentale e ai batteri in essa presenti in grado di innescare una reazione immunitaria violenta e dolorosa.
Clinicamente la gengivostomatite cronica felina è caratterizzata dalla presenza di arrossamenti, ulcere profonde e proliferazioni del cavo orale, accompagnate da scialorrea e forte dolore alla manipolazione della bocca. Possono essere coinvolte anche lingua, mucosa perilabiale, palato …
Per supportare la diagnosi clinica può essere utile effettuare un esame istologico (per differenziarlo in alcuni casi da forme neoplastiche) della mucosa gengivale dove si osserva infiltrazione linfoplasmacellulare dei tessuti in esame.
Si tratta di una patologia estremamente complessa da trattare e spesse volte frustrante che almeno nelle fasi iniziali si può cercare di trattare alleviando i sintomi con la somministrazione di antinfiammatori e antidolorifici .
Tra le terapie per il controllo del grande dolore causato da questa patologia oltre ai classici antinfiammatori non steroidei e tiroidei, ultimamente trovano sempre maggior impiego molecole come il CBD (cannabidiolo), la laser terapia o terapie con anticorpi monoclonali.
Si tratta però nella maggior parte dei casi di sole terapie palliative.
Frequentemente la situazione è così grave da dover ricorrere all’estrazione parziale o totale dei denti al fine di rimuovere la causa scatenante. Tale procedura che può sembrare “eccessiva” è il trattamento ad oggi più efficace per tale patologia e la qualità di vita del nostro amico felino migliora rapidamente.
Se sospetti che il tuo gatto possa avere una patologia di questo tipo non perdere tempo e portalo dal veterinario per una valutazione approfondita.
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