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Immagine del redattoreClinica Veterinaria Cavaria

Castrazione e sterilizzazione del gatto: il punto di vista del veterinario esperto in comportamento



A differenza di quanto accade nel cane, dal punto di vista comportamentale non ci sono "contro" che tengano alla sterilizzazione.


La principale attenzione sarà quella di aumentare il livello di attività generale, soprattutto nel momento dei pasti, al fine di contrastare l'incremento ponderale (molto frequente post-intervento) assecondando l'etogramma del gatto, che prevede tanti piccoli pasti distribuiti nelle 24 ore e una possibilità di gestire gli spazi nelle tre dimensioni, assecondando le motivazioni innate del gatto.


Il maschio

La castrazione nel maschio ridurrà in modo sensibile la tendenza al vagabondaggio, e di conseguenza la possibilità che il gatto maschio ingaggi lotte con altri gatti maschi per la gestione del territorio: questo ridurrà in modo sensibile anche la possibilità che il gatto si ammali o si ferisca lottando per la gestione del territorio e la ricerca della femmina.


La marcatura di tipo ormonale, che insorge già dai 6-8 mesi nel gatto, è un comportamento che, se messo in atto in appartamento, può costituire un evidente problema. Per questo motivo, prevenirne la comparsa è la scelta più consigliabile: ricordatevi infatti che la castrazione, se effettuata in età adulta, potrebbe non mettere al riparo da marcature indesiderate: questo avviene perché esiste una componente cosiddetta “appresa” del comportamento, che rimarrà presente, come una sorta di abitudine del gatto.


Il nostro gatto cambierà carattere?

Le modificazioni di comportamento riguarderanno solo la componente ormonale, e se la castrazione viene effettuata in tempi corretti, i cambiamenti riguarderanno, con tutta probabilità il normale passaggio dalla pubertà (che nel gatto ha inizio tra i sei e gli otto mesi) all’età adulta.


Il gatto ingrasserà?

Se saremo in grado di impostare un’alimentazione adeguata in base al livello di attività fisica del gatto, la forma fisica rimarrà buona. Ricordiamoci che spesso siamo noi ad alimentare in modo eccessivo il gatto, scambiando qualunque richiesta di interazione per fame!


Il gatto diventerà meno attivo?

Il gatto maschio a vita libera diminuirà la tendenza al girovagare, in quanto non avrà la necessità di cercare partner sessuali, ma ricordiamoci che le sue motivazioni predatoria, territoriale e perlustrativa rimarranno a prescindere dalla condizione ormonale, quindi semplicemente ridurrà il proprio raggio di azione.

La femmina

Una delle principali motivazioni a spingere i proprietari a sterilizzare una gatta è prevenire gravidanze indesiderate.


Forse non tutti sanno che le gatte mantengono una modalità di andare in estro che molte altre specie domestiche hanno perso: il calore si presenta infatti più volte di seguito nella stagione con più ore di luce (primavera-estate), per scomparire nella stagione invernale.

Il proprietario si accorge dell’estro a causa di manifestazioni comportamentali molto evidenti: irrequietezza, vocalizzazioni, tendenza a uscire di casa. Anche in questo caso la prevenzione è la strada più sensata da intraprendere dal punto di vista clinico e comportamentale.

È meglio che la gatta faccia almeno una cucciolata?

Non c’è alcuna necessità di gravidanza: non ci sono motivazioni valide che spingano a credere che sia meglio, dal punto di vista fisiologico o comportamentale, che la gatta partorisca almeno una volta.

Ricordiamoci inoltre che la gatta non sentirà la mancanza di una maternità, né il desiderio di avere una prole.


Anche per la femmina la sterilizzazione diminuirà la tendenza ad allontanarsi dall’abitazione, ma anche in questo caso saranno la predisposizione soggettiva, le abitudini apprese e le preferenze del soggetto, a fare la differenza.


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