I progressi in ambito medico, di prevenzione, terapia, nutrizione e l'attenzione sempre maggiore che ogni proprietario mostra nei confronti del proprio animale hanno portato ad aumento dell'età media di cani e gatti.
Oggi come mai prima d'ora i pazienti geriatrici, i vecchietti appunto, sono una gran fetta degli animali da compagnia.
La vecchiaia, meglio detto invecchiamento, non è di per sè una malattia ma un processo inevitabile che oggi però siamo in grado ad di rallentare sempre più dando ai nostri amici animali una vita felice, serena e dignitosa fino alla fine.
Quello che forse ancora oggi non è abbastanza diffusa è la consapevolezza che i nostri vecchietti per quanto ai nostri occhi siano sempre “piccoli” con l'avanzare dell'età hanno esigenze speciali (fortemente differenti da un cucciolo o un animale adulto) e molto spesso quello che erroneamente scambiamo per pigrizia, testardaggine o dispetti può nascondere un reale malessere che con i giusti mezzi possiamo evitare/mitigare.
In Medicina Veterinaria l'aspettativa media di vita di cani e gatti non è facilmente valutabile a causa di:
· estrema diversità tra le razze (da taglie toy a giganti, con caratteristiche genetiche estremamente eterogenee e predisposizioni di razza)
· diversi stili di vita (indoor, outdoor, da lavoro ...)
Il “falso mito” che per convertire gli anni canini/felini in anni umani basti moltiplicarli per 7 è noto a tutti ma purtroppo non ha basi scientifiche.
Razza e “stazza”, soprattutto per quanto riguarda i cani, influenzano fortemente la vita media dei nostri animali.
In linea generale i cani nei paesi occidentali hanno una aspettativa di vita di 13-14 anni (con i cani di razza piccola ad avere il record di vecchiaia, a differenza delle taglie giganti che possono avere una aspettativa di vita di 6-7 anni); mentre i gatti di 12-15 anni (dato fortemente influenzato oltre che dalla razza anche dallo stile di vita).
La CVC vuole rendere consapevoli i proprietari dei campanelli di allarme e delle esigenze particolari che i nostri amati vecchietti hanno perché con l'arrivo della terza età bisogna avere un occhio di riguardo in più.
Con l'età gli animali mostrano ad esempio:
alterazioni dell'alimentazione
alterazioni del peso
difficoltà alla deambulazione/riduzione della resistenza all'esercizio
alterazioni dell'udito e della vista
alterazioni del ciclo sonno veglia
Molto spesso i nostri amici animali non esprimono in modo eclatante stati di dolore: molti proprietari si aspettano che il cane/gatto manifesti con vocalizzazioni gli stati di dolore e malessere … ma il più delle volte questo non avviene!!
I nostri animali manifestano segni molto meno evidenti di quanto ci si potrebbe aspettare ma che non vanno comunque ignorati.
Facciamo qualche esempio:
· il tuo micio non si pulisce più come una volta e ha il pelo tutto arruffato … hai mai pensato che abbia dolore nell'assumere le posizioni consone alla pulizia?
· torni a casa la sera e il tuo cane ti abbia … hai mai pensato che forse ha un calo della vista o dell'udito e che quindi ci mette un pochino di più a riconoscerti?
· il tuo animale mette su peso nonostante mangi sempre le stesse cose … sei sicuro che l'alimento in questione sia giusto per la sua età? Fa lo stesso movimento che faceva 3-4 anni fa?
· Il tuo cane non rosicchia più il suo osso preferito … hai mai pensato che forse prova dolore durante la prensione del gioco?
L'argomento è estremamente ampio, non è possibile essere esaustivi perché si tratterebbe di riportare tomi interi di libri di medicina interna, chirurgia, neurologia etc. etc. ma continuando nella lettura troverete alcuni spunti per capire meglio le necessità e le problematiche del vostro vecchietto!!
MONITORIAMO IL CANE ANZIANO:
Vediamo adesso assieme alcuni aspetti “clinici” che possono farci sospettare la presenza di una patologia o di una gestione non ottimale del nostro cane anziano.
IL PESO:
In linea generale con l'aumentare dell'età i nostri cani hanno una riduzione del fabbisogno alimentare con una ampia variabilità legata a:
fattori genetici
stato di salute
stato riproduttivo (sterilizzazione)
Una buona fetta della popolazione canina geriatrica associa ad un aumento di peso una riduzione della massa magra e dell'esercizio fisico.
Ma è la vecchiaia la causa del sovrappeso e dell'obesità?
Esiste, come per l'uomo, una obesità primaria indotta da una eccessiva e/o scorretta alimentazione oltre che da una vita eccessivamente sedentaria.
Esistono però patologie quale diabete mellito, ipotiroidismo, iperadrenocorticismo per cui i cani che ne sono affetti possono mostrare un progressivo aumento di peso arrivando anche a livelli estremi come causa/conseguenza della malattia sottostante.
E' quindi fondamentale rivedere la dieta dei nostri vecchietti sovrappeso ricercando se necessario, mediante esami più approfonditi, cause metaboliche (ma non solo) dell'aumento di peso.
Ad oggi si hanno a disposizione svariate diete commerciali appositamente pensate per i nostri animali e numerosi specialisti in Nutrizione Veterinaria in grado di fornire tutto il supporto necessario per fronteggiare l'obesità e/o supportare dal punto di vista nutrizionale alcune patologie.
Far dimagrire un cane non vuol dire affamarlo, non vuol dire semplicemente ridurre il cibo che gli viene dato, vuol dire valutare il cane a 360° e trovare la modalità migliore per aiutarlo in una progressiva e sana perdita di peso.
Studi hanno evidenziato che soggetti normopeso hanno maggiori aspettative di vita, quindi non siamo poi tanto diversi noi umani dai nostri amici animali, proprio come per noi anche per loro uno stile di vita sano e una buona alimentazione hanno ripercussioni positive su qualità e durata della vita.
Ci sono però soggetti che con la vecchiaia mostrano una perdita di peso talvolta associata ad un calo dell'appetito.
Numerose patologie croniche possono portare a perdita di peso: patologie epatiche, renali, gastrointestinali, endocrine, neurologiche, cardiache spesso correlate ad uno stato di inappetenza.
L'individuazione della causa scatenante è fondamentale per correggere lo squilibrio energetico.
Ricordiamo inoltre che:
- in numerose patologie, in primis diabete mellito e insufficienza renale, un corretto approccio nutrizionale è fondamentale e fa parte integrante della terapia!! - quello che hai nostri occhi può essere un piccolo e innocuo premietto può non esserlo per il nostro amico (non solo vecchietto!)
IL DOLORE:
I nostri cani non parlano, dobbiamo essere quindi noi (veterinari e proprietari) a individuare i segni che indicano sofferenza.
Il dolore acuto è la conseguenza di un danno tissutale iniziale, ha un significato protettivo, risulta relativamente facile da evidenziare e da trattare mentre altrettanto non si può dire del dolore cronico.
Il dolore cronico si protrae oltre il normale tempo di guarigione dei tessuti, non ha un valore biologico e talvolta la normale nocicezione (sistema con cui si percepiscono gli stimoli esterni, in primis dolorosi) si altera compromettendo la normale percezione del dolore.
Ma un proprietario di cosa si può accorgere?
Spesso animali con dolore cronico mostrano:
riduzione dell'appetito e del movimento
alterazioni di minzione/defecazione, tendenza all'isolamento, irrequietezza
retrazione di parte o tutto il corpo alla manipolazione
aumento della frequenza respiratoria, pupille dilatate
vocalizzazioni (rare)
Tutte queste informazioni vanno riportate durante le visite cliniche per aiutare il medico veterinario nell'individuazione della causa sottostante.
Non sempre la causa è prontamente evidenziata, talvolta non si riesce a risalire ad una causa-effetto e la fonte del dolore va ricercata mediante visite approfondite e specialistiche, esami di laboratorio, diagnostica per immagini (radiografia, ecografia, RM o TC).
Quale che sia la causa sottostante ad oggi abbiamo moltissime opzioni terapeutiche per il trattamento del dolore di diversa entità.
Gli approcci possibili sono numerosi e per lo più multimodali (tali approcci prevedono l'uso contemporaneo di più molecole ad azione differente) e possiamo fare uso di
antinfiammatori non steroidei ad attività sempre più selettiva (al fine di aumentare gli effetti benefici e ridurre gli effetti collaterali)
oppioidi
farmaci per il trattamento del dolore neuropatico (dolore associato ad una lesione a livello nervoso)
trattamenti non farmacologici associati quali integratori, agopuntura, riabilitazione
terapia biologica
Un esempio di causa di dolore cronico che tutti conoscono è l’osteoartrite, malattia cronica degenerativa che colpisce una o più articolazioni. Non esiste una cura definitiva, il peggioramento con il passare del tempo è inevitabile ma si possono controllare il dolore e rallentare il progredire delle alterazioni. L'osteoartrite (comunemente chiamata artrosi) è in grado di compromettere fortemente la qualità di vita dei nostri animali.
I soggetti affetti fanno fatica a camminare, talvolta mostrano una zoppia franca (ma non sempre), sono rallentati, hanno tempi di recupero più lunghi, possono mostrare atrofie localizzate di alcune gruppi muscolari per il mancato uso della parte dolente, possono mostrare alterazioni di mani, piedi e unghie proprio per un difetto di appoggio conseguente al dolore stesso.
E' una patologia invalidante ed estremamente dolorosa che va diagnostica quanto prima ed è solo una delle tante cause di dolore cronico.
ALITO CATTIVO:
I cani vecchietti sono famosi per avere problemi di alitosi, ma spesso questo problema tanto sentito dai proprietari è solo un campanello di allarme per patologie ben più gravi del cavo orale (e non solo).
Spesso la valutazione del cavo orale che si può fare durante la normale visita clinica non è completa a causa del dolore e quindi scarsa collaborazione del nostro vecchietto. Inoltre alcune manualità per valutare la st
abilità dei denti, la presenza di fistole o tasche infette non è assolutamente effettuabile con il soggetto sveglio.
I nostri animali non sono in grado di attuare da soli una corretta igiene dentale e la maggior parte non riceve alcuna cura specifica durante la sua vita.
Con l'avanzare dell'età placca e tartaro causano quadri anche estremamente gravi di odontostomatite caratterizzata spesso da estremo dolore, retrazione gengivale, fistole odontopatiche, perdita/frattura di denti, non da meno anche a livello di cavità orale possono comparire forme neoplastiche di vario genere.
Questi quadri clinici sono caratterizzati da alitosi, dolore alla manipolazione del cavo orale, difficoltà/dolore alla masticazione, abbondante salivazione, sanguinamento.
E' importante non sottovalutare mai l'igiene orale dei nostri animali, l'età avanzata non è un buon motivo per rifiutare accertamenti e chirurgie del cavo orale.
Una bocca in condizioni critiche è fonte di dolore cronico cosi come è fonte inesauribile di batteri che possono non rimanere confinati solo ed esclusivamente a livello orale ma andare ad intaccare altri organi quali cuore e reni.
Soggetti anziani, sottoposti a opportuni accertamenti pre-chirurgici, possono trarre un grandissimo beneficio in termini di qualità e durata di vita da una corretta igiene dentale che diviene inoltre un buon momento per esplorare ed eventualmente evidenziare patologie di altra origine.
MINZIONE/DEFECAZIONE ALTERATA:
Capita spesso che i cani in età anziana inizino a sporcare in casa tra una uscita e l'altra.
Non si tratta quasi mai di dispetti, sono campanelli di allarme di tantissime patologie e non vanno mai presi sottogamba.
Ecco alcuni esempi di patologie che possono portare il vostro cane a urinare in casa:
· Insufficienza renale cronica a cui ad un aumento della sete consegue un aumento dell'urinazione e una incapacità di “rispettare” gli orari delle uscite
· Incontinenza post gonadectomia che colpisce, seppur raramente, cagne sterilizzate caratterizzata dalla perdita inconsapevole di urine inizialmente nei momenti di massimo relax (ad esempio di notte in cuccia)
diabete mellito (vi invitiamo a leggere il Blog di novembre 2021)
iperadrenocorticismo caratterizzato da aumento della sete, dell'urinazione e dell'appetito
patologie epatiche (da infiammatorie a neoplastiche)
Ecco alcuni esempi di patologie che possono portare il vostro cane a urinare in casa:
malassorbimento intestinale (per patologie infiammatorie, neoplastiche etc. etc.)
dieta non idonea
E questi sono solo alcuni esempi.
PATOLOGIE DELL'APPARATO RIPRODUTTIVO
I soggetti anziani non sottoposti a sterilizzazione possono andare incontro a patologie della sfera riproduttiva.
I cani maschi possono avere:
patologie testicolari (anche di tipo neoplastico) talvolta rese evidenti da alterazioni di dimensioni, colori, consistenza dei testicoli;
patologie prostatiche, prima tra tutte l'ipertrofia prostatica benigna (che ha inizio in soggetti giovani ma che può evolvere con il tempo in forme più gravi) che può rendersi manifesta con perdite intermittenti uretrali di colore giallo pallido o rosso, difficoltà alla defecazione (quando l'aumento di volume della prostata è tale da comprimere fortemente il colon), costipazione e tenesmo;
tumori prostatici (quadro parzialmente sovrapponibile al precedente).
Le femmine possono avere:
calori irregolari che vanno sempre segnalati (le cagne non vanno in menopausa) perchè potrebbero rientrare nel fisiologico aumento del periodo interestrale o un campanello di allarme di patologie ovariche (ma non solo);
piometra, infezione batterica dell'utero che compare di solito due mesi dopo il calore ed è caratterizzata da scolo vulvare, depressione, disoressia/anoressia, aumento della sete e dell'urinazione, vomito, diarrea, febbre (si tratta di una urgenza chirurgica in quanto l'utero si riempie di contenuto purulento);
tumori mammari (è in arrivo un blog sull'argomento).
PERDITA UDITO E VISTA:
I sensi del nostro cane possono deteriorarsi con il tempo, quindi i nostri vecchietti possono iniziare a vedere un pochino meno (soprattutto la sera), sbattere contro gli oggetti in particolare se abbiamo cambiato la disposizione dei mobili all'interno di ambienti noti al cane, mostrare atteggiamenti di paura o irrequietezza in ambienti poco luminosi e nelle passeggiate serali.
Anche l'udito può ridursi, possono quindi continuare a dormire nonostante la presenza di forti rumori, spaventarsi quando gli arrivate da dietro, diventare aggressivi/diffidenti.
In entrambi i casi la cosa va segnalata al medico veterinario perchè si possa valutare il problema è vedere se legato ad un fisiologico invecchiamento o ad altra causa.
Infatti perdita di vista e udito possono:
interessare uno o entrambi gli occhi/orecchie
avere una causa neurologica sottostante centrale o periferica
essere il campanello di allarme di una patologia sottostante non primariamente a carico di quell'organo
Escluse queste cause sarà poi bene mettere in atto una serie di accorgimenti che permettano al nostro animale di vivere più serenamente.
ALTERAZIONI NEUROLGICHE:
Sempre più spesso nei nostri cani vecchietti compaiono con l'andare dell'età distrurbi neurologici di varia entità.
Problematiche più frequentemente riscontrate sono:
la disfunzione cognitiva (vi invitiamo a rimanere “sintonizzati” sul Blog per approfondire questo affascinante argomento)
la sindrome vestibolare geriatrica contraddistinta da svariati sintomi quali inclinazione della testa, movimenti di maneggio, movimenti anomali degli occhi (nistagmo), incapacità a mantenere la stazione; è una sindrome che va indagata sempre perchè le cause possono essere molteplici e non sempre “benigne” (malattie metaboliche quali ipotiroidismo, patologie neoplastiche, cause infiammatorie/infettive, causa idiopatica, traumi, tossici)
mielopatia degenerativa responsabile di una paraparesi progressiva con predisposizione genetica ad andamento inizialmente subdolo (la razza più frequentemente colpita è il pastore tedesco ma recentemente è stata riconosciuta in diverse razze, sia di grossa taglia quali Rhodesian Ridgeback, Siberian Husky, che di media-piccola taglia quali Welsh Corgi, Carlino e Barboncino).
Tutte queste alterazioni vanno sempre riportate al Medico Veterinario e indagate.
Ricapitolando:
ci sono tantissime patologie del cane anziano
spesso sono colpiti più organi e apparati con presenza di patologie concomitanti
anche i nostri animali soffrono di disfunzioni cognitive legate all'invecchiamento cerebrale
ogni sintomo/alterazione deve essere condiviso con il Medico Veterinario al fine di affrontare la questione a 360°
affidatevi al vostro Medico Veterinario per dare al vostro animale una vecchiaia il più possibile serena.
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